Il mangostano (Garcinia mangostana) è un frutto antichissimo appartenente alla famiglia delle Guttiferae ed è originario delle isole della Sonda e dell’arcipelago delle Molucche, anche se le migliori piantagioni sono oggi in Thailandia. Conosciuto da centinaia d’anni ed apprezzato per le sue proprietà benefiche, veniva usato dalla medicina orientale per la cura di ferite, escoriazioni della pelle, diarrea.
La notorietà del mangostano inizia a diffondersi nella metà del XIX secolo, quando la regina Vittoria dichiarò, assaggiando il frutto, che era il suo favorito (da qui la sua definizione di “Regina dei frutti”). Inizia quindi la sua coltivazione nel Queensland, poi in Inghilterra e in India.
All’inizio del secolo scorso anche il Dipartimento per l’Agricoltura americano ricevette le prime semenze ed inizia le coltivazioni; dagli anni ’60 invece iniziano le coltivazioni in Thailandia .
La sua peculiare natura gli ha conferito elevate proprietà supportate dalla pratica legata alla tradizione secolare dei popoli asiatici.
I primi studi su questo frutto risalgono al 1932 e proseguirono poi nei decenni successivi, fino a quando i ricercatori riuscirono ad isolare gli xantoni, dei quali vennero analizzate le proprietà.
Gli xantoni hanno attività antiossidante (oltre che antinfiammatoria), in quanto sono in grado di isolare il radicale libero e proteggere la cellula dal danno ossidativo generalmente provocato dall’età e dalle malattie sia a livello delle membrane che dei vasi sanguigni.
In questo modo si agevola il flusso di sangue dal cuore al cervello, diminuendo il rischio di patologie come ad esempio la demenza senile, le malattie cardiovascolari e l’Alzheimer.
E’ ormai nota la capacità dell’organismo umano di produrre antiossidanti, i cosiddetti antiossidanti endogeni, come il Coenzima Q-10 o l’Acido Lipoico; esso tuttavia non è in grado di produrne altri, altrettanto importanti.
Gli antiossidanti esogeni come la Vitamina C ed E, estremamente necessari all’uomo, devono pertanto necessariamente essere somministrati attraverso la dieta: la Garciania mangostana risponde alle esigenze fisiologiche degli individui particolarmente esposti ai già menzionati stress ossidativi che contraddistinguono la quotidianità nella società moderna.
Indicazioni:
- prevenzione dell’arteriosclerosi
- protezione del muscolo cardiaco
- abbassa i livelli di colesterolo e dei trigliceridi
- ipertensione
- allergie
- infiammazioni artritiche
- emicrania
- fibromialgia
- dermatiti
- acne
- infezioni (da virus, batteri, funghi e parassiti)
- danni ossidativi dovuti all’età
- nel trattamento di malattie sia a livello delle membrane che dei vasi sanguigni (demenza senile, malattie cardiovascolari)
- problemi legati al sistema gastrointestinale (reflusso gastroesofageo, ulcere, colite, sindrome dell’intestino irritabile, diarrea cronica, stitichezza) e delle vie urinarie
- ansia e depressione
- disturbi mestruali
Il grado di sicurezza è elevato: non sono state ad oggi sperimentalmente evidenziate alcun tipo di interazioni , pertanto risulta atossico, non irritante e non causa sensibilizzazione.